SEO per giornalisti: 5 consigli utili
Secondo il parere di diversi giornalisti, investire nella SEO per quanto riguarda il miglioramento del traffico del proprio giornale online, nonché l’autorevolezza dello stesso, conta veramente poco.
Infatti, a detta della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, quel che fa veramente la differenza è la notizia in sé, unitamente alla tempistica nella quale essa viene data.
Ebbene, questo discorso fonda le sue basi su un’impostazione prettamente cartacea, la quale andava per la maggiore fino ad un decennio fa.
Tuttavia, ora come ora, tralasciare interamente o anche parzialmente logiche inerenti il posizionamento sui principali motori di ricerca, così come l’advertising sugli stessi o sui canali social più popolari in merito, non porterebbe che a miseri risultati.
Infatti, bisognerebbe sempre tenere a mente che la maggior parte delle persone tende ad informarsi prettamente online, ragion per cui, non si può – e non si deve – tralasciare alcun dettaglio se l’intento è quello di seguire, o inseguire, questo filone.
Fatta questa ampia premessa, di seguito vogliamo dare ai giornalisti 5 consigli utili che hanno fatto la fortuna dei loro diretti competitor, oltre che di milioni di blogger.
In tutto ciò, ci teniamo a precisare che queste dritte sono replicabili nei contesti più disparati; partendo dunque dai giornali locali, fino ad arrivare a testate di spicco (quindi molto più autorevoli, anche storicamente).
Volendo portare un esempio a supporto, non possiamo non menzionare la pregevole fattura dei contenuti del sito web quiquotidiano.it
Ebbene, la prima cosa da fare per migliorare il traffico online del giornale per cui si scrive è sicuramente quello di adottare accorgimenti ed ottimizzazioni lato SEO.
Infatti, queste dinamiche, hanno fatto – e continuano a farlo – le fortune dei copywriter professionisti.
Ma andiamo per ordine.
1. Keyword Research
La Keyword Research, ossia la ricerca per parole chiave, rappresenta sicuramente la condizione fondante di tutto quanto il processo.
Le parole chiave, infatti, altro non sono che termini o combinazioni degli stessi che le persone usano in maniera molto frequente sui motori di ricerca.
Tuttavia, non è importante che queste keyword siano semanticamente corrette, infatti i motori di ricerca – in questo caso – andranno ad estrapolare da questo contesto l’intento di ricerca al fine di mostrarci gli articoli più attinenti alla tematica ricercata.
Infatti, volendo dirla tutta, sarebbe più corretto parlare di Search Intent piuttosto che di Keyword Research.
Utilizzare quindi parole chiave con alti volumi di ricerca ma dalla concorrenza bassa, rappresenta la chiave di volta di questa tecnica SEO.
Fra gli strumenti più in voga, per l’analisi di tutto ciò, non possiamo non menzionare il Keyword Planner di Google, così come SEOZoom o Ubersuggest.
2. Titoli e descrizioni accattivanti
Ebbene, sia il titolo (il quale corrisponde al testo visualizzato nella SERP, oltre che al nome della scheda della pagina web) che le descrizioni, permettono ai motori di ricerca di decifrare fin da subito il “possibile” contenuto di un articolo.
Abbiamo virgolettato il termine “possibile”, in quanto si presume che ai suddetti seguirà un’attinenza con il resto del testo.
Detto ciò, quello su cui ci si dovrebbe focalizzare è sicuramente il fatto di limitare a 60-70 caratteri la lunghezza del title ed a 150-160 quello della description, al fine di non incappare volutamente in piccole penalizzazioni lato SEO.
Inoltre, sia il titolo che la descrizione dovrebbero avere un taglio accattivante (e non del tutto esaustivo), al fine di invitare l’utente a cliccarvi su per poter approfondire tale argomento.
3. Tag di intestazione
Al fine di agevolare la lettura dell’articolo, è sempre consigliato dividere il testo in paragrafi, evidenziati da intestazioni.
Quindi, oltre al titolo, vanno elencati dei marcatori particolari, secondo un ordine ben preciso, il quale prevede l’utilizzo di tag H2 ed H3 in maniera più ricorrente a discapito degli H4, H5 ed H6 (più piccoli e meno rilevanti, utilizzati ai fini SEO solo per dare enfasi al contenuto e per riportare degli approfondimenti o delle note).
4. Link building interna ed esterna
Un altro fattore estremamente determinante per la riuscita di un buon progetto editoriale, non dovrebbe mai prescindere da una corretta impostazione della link building interna, al fine di migliorare la navigabilità del sito e soprattutto per evidenziare contenuti correlati a livello di categoria.
Tutto ciò è quindi utile sia per gli abbonati o i lettori del giornale online che per gli spider – o crawler – dei motori di ricerca per poter apprendere argomenti e contenuti trattati, nonché correlati.
Questa pratica viene messa in atto aggiungendo dei semplici anchor text all’articolo, propedeutici al contenuto da linkare (in parole povere parliamo di un articolo che linka un altro articolo, purché appartenente al medesimo sito).
In linea di massima, i nuovi contenuti dovrebbero riportare a contenuti più vecchi, i quali potrebbero godere già di una certa autorevolezza ed essere quindi non solo oggetto di interesse delle ricerche degli utenti, ma anche linkati da altri siti altrettanto autorevoli.
Viceversa, anche la pratica volta al linkare siti autorevoli rappresenta un’ottima strategia, in quanto così facendo i vari articoli indicheranno esplicitamente la fonte (ad esempio scientifica) cui si rifà il contenuto e automaticamente il testo acquisirà più valore agli occhi del lettore e non solo.
5. Immagini e video
L’ultimo punto cui prestare attenzione è quello di corredare gli articoli da immagini e video.
Infatti, tutto questo incide molto sul potenziale posizionamento della pagina web sui motori di ricerca.
In tutto ciò, bisogna però ricordarsi di fornire sì delle immagini correlate al contesto, ma anche di ottimizzarle al fine di non gravare sulla velocità di caricamento della pagina e quindi dell’articolo.
Inoltre, ciascun contenuto multimediale dovrebbe essere provvisto di una descrizione.