TTL (Time-To-Live): cos’è e a cosa serve

In ambito DNS, un TTL (Time-To Live) rappresenta l’intervallo di tempo in cui il pacchetto dati deve essere conservato in memoria.

Dopo la scadenza esso viene rimosso dalla memoria e libera spazio e risorse per altre applicazioni.

In pratica il TTL viene usato per velocizzare le richieste del DNS e fare in modo che si migliori l’efficenza delle varie chiamate di risoluzione dei domini (query).

A cosa serve il TTL nel dettaglio

Senza TTL i pacchetti con le richieste delle query causerebbero facilmente un sovraccarico, pertanto vengono impostati ed utilizzati per ragioni di efficenza.

Pertanto, oltre a tracciare il percorso dei pacchetti su Internet, il time-to-live viene utilizzato soprattutto nel contesto della memorizzazione nella cache delle informazioni per un determinato periodo di tempo.

Invece di misurare il tempo nei salti tra i router, ognuno dei quali può richiedere una quantità di tempo variabile, alcuni casi d’uso di rete funzionano in modo più tradizionale.

Molti CDN (Content Delivery Network) usano comunemente un TTL per determinare per quanto tempo il contenuto memorizzato nella cache deve essere servito da un server CDN edge prima che una nuova copia venga recuperata da un server di origine. 

Impostando correttamente la quantità di tempo tra i pull del server di origine, un CDN è in grado di fornire contenuti aggiornati senza che le richieste si propaghino continuamente all’origine. 

Questa ottimizzazione consente a un CDN di servire in modo efficiente il contenuto più vicino a un utente riducendo la larghezza di banda richiesta dall’origine.

Nel contesto di un record DNS , TTL è un valore numerico che determina per quanto tempo un server cache DNS può servire un record DNS prima di raggiungere il server DNS autorevole e ottenere una nuova copia del record.

Esempio TTL 

Se hai il record A www.example.com che punta all’indirizzo IP 2.2.2.2 e un TTL impostato su 86.400 (24 ore), quando il client A interroga www.example.com, l’IP 2.2.2.2 verrà memorizzato nel suo cache per un’intera giornata. 

Il client A non effettuerà un’altra query per www.example.com poiché il suo resolver sa già a quale IP andare e per quanto tempo. 

Se l’IP per quel record A viene modificato in 3.3.3.3, il cliente A continuerà a passare a 2.2.2.2 per le 23 ore successive alla visita iniziale fino a quando il TTL non arriva a 0; a questo punto, il record scade e non è possibile eseguire una nuova query su tale FQDN. 

Quindi, il client A verrà indirizzato a 3.3.3.3. alla loro prossima domanda.

In altre parole, se il TTL per un record è impostato su 86.400 secondi (24 ore), il server raccoglierà le informazioni per visualizzare i dettagli aggiornati per quel particolare record in 24 ore e non reinterrogherà il server DNS prima che siano scadute 24 ore.