Le startup da tener d’occhio nel 2022
Il numero di startup è cresciuto in modo esponenziale nel corso degli ultimi anni, realtà innovative, altamente tecnologiche, che permettono di garantire soluzioni sempre più al passo con i tempi che corrono.
Ad aumentare non è solo la quantità di start up, ma il numero di quelle che sono riuscite ad accedere a finanziamenti ad hoc e a stringere importanti collaborazioni con aziende di grandi dimensioni.
Sono senza dubbio queste le startup che devono essere tenute d’occhio in questo 2022.
Sono realtà che stanno volando infatti verso il successo!
Sinergy Flow
La rivoluzione energetica è ormai iniziata, una rivoluzione che ci sta portando verso l’utilizzo di macchinari elettrici in ogni possibile ambito, non solo negli spostamenti.
Così sarà possibile diventare sempre più indipendenti dai combustibili fossili, che inquinano in modo intenso oltre ad essere disponibili in sempre minore quantità.
Il problema è che le batterie necessarie per la rivoluzione e transizione energetica sono costose e spesso non esattamente sostenibili dal punto di vista ambientale.
Ci pensa la start up Sinergy Flow che è riuscita a dare via ad una batteria innovativa e sostenibile al cento per cento, che risulta inoltre amsterdam nere economica.
Pensate che ha un costo inferiore di ben 30 volte rispetto alle batterie attualmente disponibili sul mercato.
Sinergy Flow sfrutta i sottoprodotti dell’industria petrolchimica, che sono ricchi di zolfo.
Si tratta di materie prime accessibili in modo semplice.
Anche questo è un vantaggio, per evitare che vengano alla luce oligopoli geopolitici.
La start up ha da poco vinto anche un importante riconoscimento, il Premio Nazionale Innovazione 2021.
Ittinsect
È necessario intervenire su più fronti per riuscire a regalare alle future generazioni un mondo migliore, privo di problematiche ambientali, dove la biodiversità è realmente preservata.
Sulla base di questo concetto nasce la start up Ittinsect.
La maggior parte del pesce che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole non arriva dalla pesca, ma dall’acquacoltura.
La pesca è portata avanti per ottenere il mangime necessario proprio per l’acquacoltura.
Per una spigola d’allevamento, afferma l’amministratore delegato della start uno Ittinsect, ecco che è necessario pescare quattro sardine.
Questo è inaccettabile, in quanto porta ad una sovrapesca che rischia di minare i nostri mari.
Ittinsect ha trovato la giusta soluzione, un processo di produzione circolare che rende possibile evitare problematiche ambientali.
Si occupa di produrre mangimi per acquacoltura, utilizzando insetti, sottoprodotti agricoli, farina di pesce e oli di pesce.
Rispetto ai mangimi di stampo tradizionale, è grazie ad Ittinsect possibile ottenere una crescita superiore niente meno che del 15%.
Non solo, il pesce coltivato risulta anche più sano.
Greenbone
Gli impianti ossei esistono ormai da innumerevoli anni.
Gli approcci di stampo tradizionale però prevedono che si utilizzino parti di ossa direttamente del paziente oppure ossa di cadavere.
La start up Greenbone ha deciso di modificare questi approcci, rendendo più semplice l’impianto osseo e garantendo sostenibilità a questa pratica.
Gli impianti Greenbone infatti sono realizzati in legno di bambù.
Si tratta di un materiale che ha una struttura molto simile alle ossa umane, proprio per questo motivo eccellente per questo tipo di utilizzo.
Questi innesti sono acellulari, biomimetici e in possesso di proprietà di altissimo livello, osteoconduttività, osteoinduttività, osteointegrazione e proprietà meccaniche.
Grazie ad innesti di questa tipologia, i pazienti possono tornare alla loro normale mobilità, migliorando in modo netto la qualità della loro vita.
Il dolore è ridotto al minimo e inoltre si tratta di una soluzione economica.
Reiwa Engine
Che meraviglia i parchi fotovoltaici, capaci di sfruttare al meglio il calore del sole per ottenere energia elettrica pulita!
Ci sono però anche dei risvolti della medaglia che meritano di essere portati alla luce.
Sì, perché i pannelli devono necessariamente essere sottoposti in modo periodico ad opere di pulizia, per eliminare polvere e detriti.
La presenza di questi elementi può infatti far perdere ad un parco fotovoltaico molta potenza, anche fino al 30%.
Pulire i parchi fotovoltaici non è semplice, dato che alcuni sono in possesso di un perimetro di venti o più chilometri e sono composti da migliaia e migliaia di pannelli.
Qui scende in gioco la start up Reiwa Engine, che ha dato vita ad un robot che permette di valutare lo stato dei pannelli e di pulirli a secco.
Non si consuma neanche quindi acqua in eccesso!
Mia Platform
Infine ci sentiamo in dovere di menzionare tra le start up da tenere d’occhio nel 2022 anche Mia Platform, che infatti è al settantesimo posto nella classifica delle cento realtà europee che crescono più in fretta.
Questa start up permette di sviluppare e gestire applicazioni moderne su Kubernetes in modo semplice e veloce.
È quindi possibile configurare una piattaforma digitale cloud native, che è oggi come oggi indispensabile per molte realtà business.
Dopotutto la rivoluzione digitale ha già preso il via ed è fondamentale avere a disposizione sempre nuovi strumenti che possano favorirla.